Testi Poesie Premiate
D’improvviso su questa stretta valle
D’improvviso su questa stretta valle
adunate di confessioni incrollabili
e timori senza fonte; voci grigie
si confondo come in oratorio.
Così, come rintocchi di campane
mille echi si diffondono nell’aria,
e si ricolma il cuore del suono
di risonanti foreste senza padrone.
Già vanno lontane le morte patrie.
E queste fredde e bianche labbra
depongo nel vuoto dell’insonnia,
specchiandomi in un vicino lago.
Nella bruma meridiana si piegano
gli alberi al soffio dell’autunno,
e materne rovine si dispiegano
sui fragili rami del mio essere.
Così ancora persevero aggrappato
a pallide promesse che un amico
sconosciuto mi canta, e si posa
la neve nel grigio letto del cuore.
Nel gelo insolito dell’altura estiva
trascino i finti raggi del vergine
tramonto, e un bianco incantesimo
attorciglia le catene attorno al busto.
In metamorfosi sono i secchi torrenti.
E non discernendo ormai le stagioni
giammai andrò incontro alla bruma,
al freddo sole di un lontano cielo
Marcello Di Gianni — BISACCIA – (AV)
Se il tempo
Se il tempo mi donasse un’altra vita
vorrei un padre grande da guardare
e un mare negli occhi di mia madre:
entrarci dentro e sciogliere le vele.
Vorrei parlare al cielo ogni mattina,
all’albe chiare delle mie colline
e volare veloce in braccio al vento
a sfiorare i papaveri e le spighe,
a rincorrere nenie di cicale
e trionfi di grilli nella sera;
stupirmi poi al fuoco dei tramonti,
danzare con le lucciole alla luna.
Se il tempo mi donasse un’altra vita
vorrei assaporar la tenerezza
della mia donna, fatta compagnia;
arrendermi vorrei alla Bellezza:
il dono di una sposa resa madre;
io, padre, consegnato alla memoria;
i giovani germogli, come rose,
respiro nuovo dentro il mio giardino.
Il tempo sosta un poco e poi riparte,
l’odor di mosto miela la campagna;
chiuso nel seme è il senso dell’ottobre
ma già veste di fuoco il melograno.
Se il tempo mi donasse un’altra vita
vorrei tornare dentro le stagioni
e vivere la vita che ho vissuto,
la stessa vita, come l’ho vissuta,
col desiderio che mi brucia il cuore,
attesa di un Mistero ch‘è presente.
E già scende la brezza del mattino
sul melograno che riaccende il giorno.
Franco Fiorini — VEROLI – (FR)
Dove
Dentro la terra
m’invento concime.
Sobria la lacrima
per la mia sete.
Andreina Corso — MESTRE
Miglior Autore Provincia di Grosseto
La fine della vendemmia
Tozzo di pane, cipolla e sale,
colmo il bicchiere nella mano callosa,
sotto le unghie mezzelune viola,
e una, falce d’oro,
sul seno nudo della notte,
fragrante di fermentato autunno.
Notte nera fattucchiera
che balla nella vigna sguarnita,
ubriaca, nell’ora di nessuno,
quando la vecchiaia si specchia giovinetta
e l’ebbrezza scioglie la tristezza,
vino d’annata e spuma di mosto…
Sul davanzale una falena,
silenzio di rondini in partenza
Guergana Radeva — SCANSANO (GR)